Pazzini contro Amauri azzurro
"Situazione che mi dà fastidio"
L'attaccante dal ritiro della Nazionale: "Capisco se uno è mezzo italiano e mezzo brasiliano, un conto è se non è proprio per niente italiano". La risposta di Abete: "Se un giocatore è cittadino italiano ha tutto il diritto di essere convocato"
CERVIA (Ravenna), 16 novembre 2009 - È partita la corsa agli ultimi posti azzurri per il Mondiale e Giampaolo Pazzini si gioca le sue chance mercoledì a Cesena contro la Svezia, come centravanti titolare. Tra i rivali per un posto in Sudafrica c'è però anche Amauri, l'attaccante brasiliano della Juve in attesa di passaporto. "In questo momento non mi sento in ballottaggio con Amauri perchè io sono italiano e lui è brasiliano - ha detto l'attaccante della Sampdoria -. Devo confessare che questa situazione un po' mi dà fastidio. Capisco se uno è mezzo italiano e mezzo brasiliano, un conto è se non è proprio per niente italiano".
risponde abete — Allo sfogo di Pazzini ha risposto indirettamente Giancarlo Abete, presidente della Figc: "Oggi il parametro di riferimento è la cittadinanza. Un giocatore, se è cittadino italiano, ha tutto il diritto di essere convocato in Nazionale. C'è una politica della federazione che tende a non allargare oltre misura la presenza di giocatori non nati in Italia. Lo stesso ct Marcello Lippi ha detto più volte che si trattava di una situazione limitata a pochi calciatori. Non vogliamo perdere la nostra identitá, ma non vogliamo nemmeno discriminare", ha affermato intervenendo a "La politica nel pallone" su GR Parlamento.
no ad altri innesti — Un via libera indiretto ad Amauri, da tempo accostato alla Nazionale, ma anche uno stop alle voci che parlano di una possibile naturalizzazione di Mauro Zarate, attaccante argentino della Lazio. "Il fratello e procuratore del giocatore manda messaggi - ha spiegato Abete -, non so se li invia a noi o alla federazione argentina. Nessun dirigente della federazione italiana ha parlato con Zarate: attendo di essere smentito... Non penso che singoli dirigenti federali si muovano in queste situazioni senza aver sentito i vertici".
Fonte: gazzetta.it
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