PESCARA, 14 novembre 2009 - Candreva, chi era costui? Non sarà sconosciuto come Carneade per il Don Abbondio di manzoniana memoria, ma il 22enne centrocampista romano, che stasera farà il suo esordio in Nazionale contro l’Olanda, è un oggetto misterioso per molti tifosi, e persino per qualche addetto ai lavori. Proviamo a tracciarne l’identikit, ed a capire perché Lippi gli ha concesso immediata fiducia.
L’ALBA DI UN AZZURRO — Antonio cresce nel settore giovanile della Lodigiani, poi debutta in serie B con la Ternana, stagione 2004-05. Finisce nel mirino di una società che i giovani interessanti riesce spesso a scovarli per prima, l’Udinese, con cui esordisce in serie A, addirittura contro l’Inter, il 27 gennaio 2008. Ma totalizza solo 10’ nelle tre gare di campionato in cui mette piede in campo. Nel frattempo continua la trafila in tutte le rappresentative giovanili azzurre. Partecipa all’Olimpiade di Pechino in extremis, al posto di Rocchi, infortunato dell’ultim’ora. Per trovare continuità di utilizzo viene ceduto in prestito al Livorno, in serie B. In Toscana gioca una stagione buona, ma non fragorosa, a Livorno. Al termine della quale conquista la promozione in serie A, ma salta la doppia finale dei playoff per giocare la fase finale degli Europei Under 21". Quest’anno, ancora a Livorno - prestito con diritto di riscatto - il botto. Inteso come salto di qualità.
cadreva — La consacrazione arriva in una settimana. E se il debutto in massima serie è stato illustre, contro l’Inter, le partite che gli fanno guadagnare la ribalta sono nientemeno che contro Milan e Juventus. "Mi ha impressionato con il Milan - ha detto ieri Lippi - poi l’ho fatto seguire". Contro i rossoneri - il 12 settembre 2009 - gioca alla grande dunque, nonostante sulla maglia abbia scritto il nome sbagliato: Cadreva, e non Candreva. Lì, in quella partita, passa da signor nessuno a osservato speciale dell’Italia. Una settimana più tardi, il 19 settembre, il suo Livorno affonda a Torino con la Juventus: ne becca quattro, a zero, anche per colpa, guarda il caso, di un Buffon paratutto che ora ritrova come suo portiere. Ma Candreva si conferma talento interessante.
ruolo e futuro — Con un ruolo sospeso: nasce come trequartista, in passato ha giocato da seconda punta e da esterno alto nell’Udinese, ma a Livorno ha giostrato da interno sinistro e addirittura da regista, di recente. Piace a tanti club: Zola, che lo ha allenato nello staff dell’Under 21, lo voleva portare in Inghilterra - dicevano i giornali d’oltremanica -. Vedremo a fine stagione se tornerà a Udine o magari spiccherà il volo verso un club di prima fascia in Italia. Vedremo.
la fiducia di lippi — Di sicuro ha conquistato il c.t. Per le doti tecniche, salta l’uomo con facilità, ha piedi buoni, insomma è un centrocampista di qualità che il tecnico viareggino ha definito "completo", ma anche per la tranquillità fuori dal campo, il profilo basso. Anche nelle dichiarazioni. Alla Borghesiana, il giorno del raduno azzurro, ha dichiarato: "Una prima volta bellissima in azzurro, non me l’aspettavo, è un sogno che si avvera. Questa convocazione è un punto di partenza, ma non penso al Sudafrica".
i piani del c.t. — Ci pensa invece Lippi, che deve dare gli ultimi ritocchi al gruppo dei 23 che giocheranno il prossimo, imminente, Mondiale. Lui che in questi giorni ha ribadito l’apertura al nuovo che avanza, anche, forse, per dimostrare che l’esclusione di Cassano è figlia unica, e che tiene conto delle indicazioni del campionato: "A me piacciono molto i giovani di oggi, sono figli dei tempi. Non possiamo pensare che i giovani di adesso siano uguali a quelli di 20 o 30 anni fa: nonostante non abbiano grandissimi esempi, i giovani sono molto maturi". Di sicuro sono pochi quelli cui ha dato nel tempo immediata fiducia. Tutti di qualità: De Rossi, Rossi e Marchisio. Ora tocca a Candreva.
Fonte: gazzetta.it
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