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UDINE, 3 dicembre 2008 - Missione compiuta. L'Udinese batte 2-1 la Dinamo Zagabria, conquistando il pass per i sedicesimi di Uefa e tornando a vincere dopo quattro k.o. consecutivi. Le firme sul successo dei bianconeri sono di Quagliarella e Obodo, in una gara resa difficile dai tifosi croati, che nella ripresa lanciano almeno cinque petardi sul terreno del Friuli costringendo l'arbitro israeliano Yefet ad una pausa di dieci minuti. Ma già prima del match si sono scatenati.

INCIDENTI - Gli ultrà croati invadono Udine, ma è dentro lo stadio che danno il peggio. Prima della partita in tre cadono dalle gradinate e sono costretti ad andare in ospedale. Il più grave, ubriaco fradicio, decide di lanciarsi da solo da oltre quattro metri d'altezza. Ricoverato al Santa Maria della Misericordia di Udine, gli vengono riscontrati un trauma cranico e qualche frattura. I temuti tifosi della Dinamo, però, hanno fatto parlare di loro anche per altri spiacevoli motivi: dodici quelli fermati prima della partita per tentativo di furto e atti vandalici in un autogrill.

MODULO - Marino sceglie il turn-over e il 3-4-3, con Sala in difesa assieme a Domizzi e Felipe, Nef e Lukovic sulle fasce, Obodo a gestire il centrocampo al posto di D'Agostino e Di Natale (che domenica sarà squalificato) in attacco. La Dinamo risponde con un 4-2-3-1 molto mobile, che non dà punti di riferimento all'Udinese

MASCHERATO - L'Udinese ci mette cinque minuti a registrarsi, poi colpisce duro: Di Natale sfonda sulla sinistra e poi mette in mezzo, dove Quagliarella, mascherato come Zorro per proteggersi il naso fratturato in Nazionale, mette dentro alle spalle di Butina. Per il numero 27, che non segnava dal 6 novembre, data dell'ultimo successo friulano, è la terza rete in Uefa.

REAZIONE - La Dinamo non si scompone riversandosi nella metà campo dell'Udinese, anche se appena un minuto dopo aver subito il primo gol rischia di capitolare al cospetto di Obodo, che impegna Butina con un siluro dalla distanza. I campioni di Croazia mettono alle corde i bianconeri per una decina di minuti, creando tre occasioni infruttuose prima di spegnersi.

OCCASIONI - L'Udinese ne approfitta e controlla il gioco, sfiorando a più riprese la rete della sicurezza. Di Natale si ritrova per due volte solo davanti a Butina, ma in entrambe le occasioni si fa ipnotizzare dal veterano croato. Dopo la mezz'ora ci prova anche Quagliarella, che spedisce la palla a lato di un soffio prima di beccarsi una pallonata al naso, che lo costringe ad un paio di minuti da spettatore.

GESTIONE - Nella ripresa l'Udinese controlla la partita senza troppi problemi, nonostante Vlak rivoluzioni la Dinamo, passando dal 4-2-3-1 di partenza al 4-3-1-2. Finite le grandi manovre dei croati Marino spedisce in campo Motta al posto di Nef, torna alla difesa a quattro ingabbiando definitivamente gli avanti della Dinamo.

PETARDI - Sugli spalti intanto i tifosi di Zagabria non ci stanno. Al 77', all'ennesimo petardo lanciato in campo, l'arbitro rispedisce le due squadre negli spogliatoi sospendendo la partita. Biscan e Sokota, dopo cinque minuti, vanno sotto la curva per cercare di calmari i propri tifosi, ma subiscono anche loro il lancio di oggetti. Si decide comunque di riprendere, dopo dieci minuti di stop.

FINALE - L'Udinese fa centro alla prima azione: Pepe scappa sulla destra e mette in mezzo per Obodo, che di piatto trafigge Butina. Per il nigeriano è la prima rete dell'anno, che regala ai bianconeri la vittoria scacciacrisi. Ma nel finale, al 92', la Dinamo accorcia con Biscan, che infila Handanovic di testa riaccendendo le speranze croate. Ma è troppo tardi: l'Udinese vince e va avanti, la Dinamo resta in corsa grazie alla vittoria del Nec a Mosca.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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