vota su Diggita

0KZECJWP--300x145

LONDRA, 17 marzo 2010 - "Non voglio che questa sia la mia miglior vittoria con l’Inter". La frase di Mourinho suona come una promessa per i tifosi nerazzurri, che venerdì (sorteggio a Nyon) conosceranno i loro prossimi avversari. Magari ne verrà una migliore, ma la notte di Stamford Bridge è destinata a rimanere nella memoria. Una serata "speciale", una serata che cancella la maledizione degli ottavi, una serata in cui arriva una vittoria esterna contro una big inglese, in Champions, in una sfida a eliminazione diretta. Se non è una primizia, poco ci manca.

IL REGISTA — Notte da eroi con premiazioni per tutti. Oscar alla regia a José Mourinho: sceglie alla grande i suoi attori, non cede ai ricatti delle aspiranti primedonne, sceglie la location perfetta nello stadio, quello del Chelsea, che lo ha fatto grande. Aggiunge al suo film il colpo di scena (iniziale) di una carica di cavalleria (tre punte più Sneijder), guida i suoi facendogli ripetere le scene finché non sono perfette.

IL PROTAGONISTA — Oscar al miglior attore protagonista a Samuel Eto’o: è come l’eroe che pare giacere a terra sconfitto. Fai in tempo a dimenticartene e lui torna nella scena clou, per "matare" i nemici. Sigla il gol vittoria, quello che toglie i dubbi, dopo una partita in cui si era fatto notare per spirito di sacrificio, facendo anche ruoli non suoi (centrocampista aggiunto).

LA CREW — Ma al successo del film nerazzurro contribuisce anche la crew. C’è l’addetto alle luci Sneijder. E’ l’olandese che accende i riflettori del gioco nerazzurro, dopo un primo momento di sofferenza, con passaggi precisi che illuminano la scena e gli attori dell’attacco. C’è il factotum Cambiasso, l’uomo che risolve i problemi, che dirige dal campo, che quando serve si ritaglia anche comparsate da protagonista (vedi il gol dell’andata). Ci sono i bodyguard Lucio e Samuel: con uomini così gli altri possono lavorare tranquilli, che a difenderli ci pensano loro, non importa quanti avversari ci siano da tenere sotto controllo. E c’è l’ex disoccupato Pandev: il regista non gli poteva promettere una parte, ma vedendo la sua applicazione, non ha potuto fare altro che piazzarlo davanti a una telecamera.

CONTINUA... — Nel complesso una prova da applausi, che rinvia la temuta scritta "The end". Ci sarà un sequel, ora non resta che tenere gli stessi alti livelli.

Fonte: gazzetta.it

0 commenti