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ROMA, 14 dicembre 2008 - Luciano Spalletti quest'anno non avrà molta voglia di festeggiare il Natale. Perchè le vacanze, che inizieranno dopo Catania-Roma di domenica prossima, fermeranno la corsa di una squadra sempre più lanciata. I giallorossi battono per 3-2 il Cagliari e centrano la quinta vittoria consecutiva, continuando la loro irresistibile risalita in classifica. Per lo scudetto ormai i buoi sembrano scappati, visto il ritmo sovrumano dell'Inter, ma l'impressione è che chi vorrà aggiudicarsi un posto nella Champions 2009-2010 dovrà fare i conti anche con Totti e soci.

PIACEVOLE - La Roma ha vinto con merito, contro un Cagliari che si è confermato squadra con una precisa identità, venendo all'Olimpico per giocarsela a viso aperto. Con queste prestazioni la salvezza è più che alla portata. Spalletti all'ultimo momento perde Doni e regala all'altro brasiliano Artur l'esordio stagionale. La novità tattica è Cicinho mezz'ala destra in mediana, vista la penuria di interpreti nel ruolo (fuori lo squalificato Brighi, Aquilani e in extremis Pizarro). Allegri non cambia modulo, ma stupisce la rinuncia iniziale ad Acquafresca per l'oggetto misterioso Larrivey. La partita è piacevole fin dall'inizio, con la Roma che stuzzica l'ottimo Marchetti in più occasioni. La palla gol più clamorosa è di Vucinic al 17', con un gran destro a girare che si stampa sul palo.

CAPITANO D'ANNATA - La Roma va sulle ali di Francesco Totti, finalmente sostenuto da una buona condizione che affianca un talento sempre cristallino. Il gol che sblocca la gara è una prodezza: sponda aerea di Vucinic e gran sinistro da fuori area del capitano, che non dà scampo a Marchetti. Una rete all'altezza per festeggiare il gol numero 170 in serie A.

FIGLIO MIO CHE DELUSIONE - Nella ripresa il Cagliari non sembra in grado di impensierire più di tanto la Roma, nonostante l'ingresso in campo di Acquafresca. Ma al 13' Daniele Conti indovina la punizione della vita con un bolide a uscire di destro che non dà scampo ad Artur. Per il figlio del grande Bruno la soddisfazione del gol più bello in carriera proprio alla squadra in cui è cresciuto. Sembra un incidente di percorso, che una squadra così superiore all'altra dovrebbe metabolizzare senza problemi. Invece la Roma accusa il colpo come peggio non potrebbe: Jeda prima si mangia il 2-1 a due passi da Artur, poi sull'assist di Cossu piazza di destro e prende in contropiede il secondo portiere della Roma.

REAZIONE - A questo punto la Roma non ci sta e cerca di uscire dal torpore, con Spalletti che inserisce Menez e Montella, presentando una squadra che definire offensiva è poco. E' ancora Totti ad avviare l'azione del 2-2, anche se è Perrotta a inventarsi una semirovesciata da copertina dopo il colpo di testa del capitano. I giallorossi ci provano fino alla fine, mentre il Cagliari nel finale si chiude a protezione di un punto preziosissimo. Ma non contiene più gli slanci della Roma: Totti con un altro gioiello trova la parte alta della traversa, Perrotta sfiora il palo di destro. E' l'anticamera del gol, che arriva proprio al 90': Menez va via a sinistra e crossa, la difesa respinge ma irrompe Vucinic per il 3-2 finale. E' apoteosi Roma. Una squadra che vince coi campioni. Ma anche con il cuore. Proprio come le grandi.

 

Fonte: Gazzetta dello Sport

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