MILANO, 8 dicembre 2008 - "Aver giocato al fianco di Ronaldo è un'esperienza che mi porterò per sempre nel cuore. Quando ero bambino e giocavo a pallone con gli amici ripetevo fino all'ossessione 'Io sono Ronaldo, io sono Ronaldo'. Indossavo la maglia del mio idolo. Spero di ripetere una carriera come la sua". Alexandre Rodrigues Da Silva, detto Pato, lo ha confessato in una lunga intervista al sito della Fifa, in cui il giovane talento del Milan ha ricordato il suo approccio con il calcio fino all'approdo alla corte di Carlo Ancelotti.
LA SCELTA - Pato ha ricordato i motivi per cui ha scelto il Milan, rifiutando le offerte di Inter, Chelsea e Real Madrid. "La mia scelta è stata condizionata dalla mia famiglia e dal mio agente. Quando poi ho annunciato la mia scelta, mio padre e mia madre mi hanno dato la loro benedizione: parti tranquillamente, mi hanno detto, farai una grande carriera".
2008 - Pato incornicia il suo 2008: "A gennaio ho esordito segnando al Napoli e ho realizzato 9 gol (in 18 presenze, ndr) nel campionato scorso e 3 in quello in corso. Sono davvero soddisfatto; inoltre giorno dopo giorno sono cresciuto professionalmente". Aiutato nel compito dalla folta rappresentanza brasiliana. "Adesso spero di andare il più lontano possibile in Coppa Uefa e di conquistare un posto nella prossima Champions League".
LA FAMIGLIA - Tra i vari passaggi dell'intervista, Pato ricorda la parentesi più drammatica della sua vita: quando a dieci anni gli fu diagnosticato un tumore. "Fu davvero doloroso. Ho subito un intervento chirurgico e cure molto pesanti. E' stata dura, ma questo momento cruciale mi ha cresciuto e l'amore della mia famiglia è stato fondamentale".
DRIBBLA VELOCE - Oggi tutto è cambiato: "Voglio vincere tutto e, soprattutto, ho un sogno da realizzare: diventare campione del mondo con il Brasile". Magari lasciando il segno come fece Ronaldo, il suo idolo, nel 2002 in Giappone e Corea. Magari inventando un gesto tecnico, come il "doppio passo" del Fenomeno o "l'elastico" di Ronaldinho. "Giocando con Dinho - è la risposta - probabilmente troverò la giusta ispirazione". Una pausa e un'idea: "Forse quello che mi caratterizza di più: dribbla velocemente".
Fonte: Gazzetta dello Sport
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