TORINO, 12 dicembre - Yaya Toure alla Juve, un affare al quale si può cominciare a pensare dando un senso più compiuto alle supposizioni. Il centrocampista ivoriano non ha lo spazio che si sarebbe aspettato al Barcellona. E comincia a vivere la cosa con minore serenità rispetto a un mese e mezzo fa, quando dichiarò: «Lotterò per trovarmi un posto nel Barça prima di pensare di andarmene: il tecnico sta facendo il turn over a centrocampo». La verità è che se Rijkaard riteneva Touré un punto fermo del suo centrocampo, tanto da chiederne l’acquisto dal Monaco per 12 milioni di euro, per Guardiola le cose non stanno esattamente così. Il giocatore lo ha capito e nella granitica fermezza con cui dichiarava la volontà di continuare a lottare per un posto, si è fatta qualche crepa.
LA STRATEGIA - La società bianconera dovrà mettere un giocatore in più nella rosa dei centrocampisti: Zanetti finora non c’è mai stato e quando tornerà andrà verificato il suo recupero, un paio di soste forzate di Poulsen hanno rimarcato questa esigenza (per far rifiatare chi tira la carretta da tempo). Yaya Touré è il tipo di giocatore che abbina qualità e quantità, è fisico, in virtù dei suoi 187 centimetri di altezza, si proietta in fase offensiva quando serve, è bravo di testa, sa servire l’assist vincente all’occorrenza. E’ chiaro che la sua volontà potrà pesare in questa trattativa e agire anche sul prezzo di acquisto. Guardiola sembra proprio avergli chiuso le porte, i 12 milioni che il club blaugrana ha speso per comprarlo dal Monaco potranno al massimo essere gli stessi, anche se chi vende è una bottega di lusso come quella del Barcellona: inevitabimente la gestione di Touré da parte di Guardiola ne ha in qualche svalutato il valore di partenza.
Fonte: Corriere dello Sport
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