MILANO, 22 dicembre 2008 - Il caso Adriano resta in cima alle priorità dell'Inter. In un caso (cessione a gennaio) o nell'altro (ritorno ad Appiano) Massimo Moratti e Josè Mourinho avranno parecchi aspetti da valutare da qui a gennaio, quando si riapriranno le liste del mercato. Il presidente oggi è intervenuto sull'argomento aprendo all'ipotesi di separazione: "Su Adriano ho con Mourinho la stessa idea che avevo con Mancini: lui è un giocatore di grande qualità e dispiace darlo via, soprattutto se poi queste qualità le esprime in un'altra squadra. Già al 60% Adriano è un giocatore fuori dalla media - ha detto il presidente nerazzurro a Sky- Stiamo sperando che ci siano segnali per poterlo tenere, se lui però ritiene che per esprimersi al meglio debba andare in prestito da un'altra parte, allora vedremo se è la soluzione migliore. Adriano è un patrimonio di cui fai fatica a liberarti dalla sera alla mattina, tuttavia siamo realisti e vediamo con lui quello che si può fare".
PATRIMONIO - Moratti è consapevole che "su Adriano la parte umana viene prima di quella tecnica. Noi questo tipo di ragionamento lo abbiamo sempre fatto, abbiamo sempre pensato, nei suoi confronti come verso gli altri giocatori, che quando hai problemi grossi o piccoli questi diventano grandissimi se lo li lasci stare. Abbiamo cercato di capire i suoi problemi, il ragazzo ha dato segno di sapere reagire e siamo in una situazione in cui speriamo che continui in questa reazione". E l'ipotesi-tutor lanciata da Mourinho, specificando che non può essere lui? "Mourinho non lo fa per tattica. Qui Adriano si porta sulle spalle il peso di essere conosciuto da tutti e la curiosità di molti di vederlo ricadere. Questo lo mette in difficoltà dal punto di vista umano. In un altro posto è umano che si senta più sollevato ma se ha fiducia in noi e noi in lui può continuare a stare qui".
PRIMATO MERITATO - Sul capitolo arbitri poi, la reazione scatta come un riflesso incondizionato: l'Inter non ci sta a passare come la squadra agevolata dagli arbitri. La prova arriva da Ernesto Paolillo e Massimo Moratti. L'amministratore delegato del club nerazzurro perde la calma quando gli si parla di presunti favoritismi arbitrali nei confronti della capolista. Il gol in fuorigioco di Maicon a Siena è un caso, nessun trattamento di favore da parte della classe arbitrale. "Escludo proprio che l'Inter venga favorita dagli arbitri - ha detto Paolillo al termine dell'assemblea di Lega - credo ci siano degli errori, mi riferisco ai tanti rigori dati che non c'erano e anche ai rigori non dati all'Inter". Il presidente sottolinea come anche altre squadre abbiamo goduto di qualche beneficio: "Il primo posto in classifica è merotato così come abbiamo meritato di vincere lo scudetto. Quello di Siena è stato un incidente che abbiamo ammesso e non so che cosa potevamo fare di più. Siccome è in buona fede, è ben diverso da quello che succedeva anni fa. È capitato ieri anche alla Juventus ed è successo nella stessa maniera".
"MERCATO? NO" - Sia il presidente che Paolillo infine, hanno comunque escluso un eventuale ritorno dell'Inter sul mercato. "La squadra non ha bisogno di altri investimenti - ha concluso l'a.d. - il numero e la qualità dei giocatori è tale che può andare avanti tranquillamente così".
Fonte: Gazzetta dello Sport
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