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ROMA, 20 marzo 2010 - La Roma soffre, ma vince - qualità propria delle grandi squadre -, piega 4-2 una bella Udinese e rilancia la sfida all’Inter, ora a -4. Prova di cuore e di sostanza dei giallorossi, che non potendosela giocare alla pari dell’Udinese sul piano della manovra, per le tante assenze, hanno aspettato il momento giusto per far esprimere, e colpire, i suoi attaccanti. Qui Vucinic ha fatto la parte del leone, con una tripletta, che ha tolto le castagne dal fuoco dopo che i bianconeri di Marino erano riusciti a pareggiare. Adesso, in attesa di Milan-Napoli di domani, la sfida scudetto si fa incandescente.

ROMA CINICA — Ranieri, senza De Rossi, Mexes, Pizarro, Taddei, squalificati, e il lungodegente Totti, sceglie Cassetti a destra, con un rombo a centrocampo che ha Menez vertice avanzato dietro le due punte Toni-Vucinic. L’Udinese inizia con Pasquale a sinistra e Coda in panchina, e piazza Sanchez nel tridente con Di Natale e Floro Flores. I bianconeri mostrano personalità in avvio, cercano i lanci in profondità e fanno soffrire la Roma, il cui centrocampo è in affanno. Di Natale, Sammarco, Isla e Sanchez si muovono bene e legittimano il predominio dei friulani nei primi 15’, mentre la Roma evidenzia i preventivabili limiti di manovra. L’Udinese gioca, la Roma segna; i bianconeri mostrano un gioco arioso e gradevole, ma improduttivo, i giallorossi colpiscono con cinismo, sfruttando la grande freddezza delle sue punte. La gara si sblocca grazie a Toni, che al 15’ addomestica un pallone non facile, si gira e trova l’angolino basso sulla destra di Handanovic, forse in ritardo sulla conclusione. Sammarco, ben servito in area tira malissimo e poco dopo arriva il raddoppio della Roma: su contropiede, Vucinic è lanciato impeccabilmente verso la porta, controlla bene, elude la guardia di Zapata e segna con un bel tiro a rientrare. Il 2-0 al 24’ punisce eccessivamente l’Udinese, che si riorganizza e accorcia le distanze. Le serve un rigore per riuscirci, al 38’, segnato da di Natale e concesso dall’arbitro per una trattenuta di Brighi su Sammarco, che però pare iniziare fuori area. La gara resta aperta, con i friulani che prediligono la corsia di destra per attaccare, mentre la Roma si affida sopratutto all’estro delle sue punte cui chiede di fare la differenza la ripresa — La cosa riesce in una ripresa che si apre con un lampo di Menez, che abbaglia l’Olimpico: scatto sulla fascia, Lukovic liquidato, ma conclusione sbagliata, a fil di palo, quando ormai è a tu per tu con Handanovic. Gol mancato, gol subito: dopo un paio di tiri rimpallati di Di Natale e Sammarco, serviti su azioni in fotocopia dalla destra, versante preferito dai friulani per attaccare, è il capocannoniere del campionato che trova il 2-2. Di Natale, nell’area piccola replica in rete dopo un’azione confusa in area e si porta a quota 21 replicando all'interista Milito. L’equilibrio del punteggio corrisponde a quella del gioco espresso in campo, ma un’ingenuità di Isla compromette in un sol colpo quanto di buono costruito fin lì dall’Udinese. Un’entrata a gamba alta in area su Menez del difensore bianconero costa il rigore del 3-2, segnato da Vucinic, al 21', che spegne i bianconeri e accende la festa dell’Olimpico. Che ha ancora il tempo per spellarsi le mani in almeno tre circostanze: il 4-2 di Vucinic, su meravigliosa azione dalla destra di Menez, un altro numero del francese concluso a lato di poco e un colpo di testa di Burdisso che chiama Handanovic al miracolo. Sipario: le luci della notte accompagnano la Roma verso il grande sogno.

Fonte: gazzetta.it

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