MILANO, 6 luglio 2009 - Il Santiago Bernabeu esaurito: in 80mila hanno riempito lo stadio del Real Madrid per la presentazione di Cristiano Ronaldo. Una folla pazzesca: la passione dei tifosi, gli striscioni di ragazzine sognanti. "Locura" scrivono in Spagna. Il portoghese capace di battere il record storico per un trasferimento (94 milioni di euro) dopo un inseguimento durato oltre un anno e mezzo, è finalmente un giocatore blanco. "Sono molto contento di essere qui. Per me si è realizzato un sogno che avevo da bambino: giocare nel Real Madrid. Non mi aspettavo uno stadio così pieno per vedermi - ha aggiunto il portoghese visibilmente emozionato -, è impressionante. Grazie mille". L'ex Manchester United è stato interrotto un paio di volte dagli applausi del Bernabeu e ha concluso il suo intervento incitando invitando i suoi nuovi tifosi a gridare al suo tre tutti insieme "Hala Madrid! (Forza Madrid, ndr)". Queste invece le parole del presidente Florentino Perez: "Il Real questa sera riceve uno dei grandi del calcio. Cristiano questa da oggi è la tua casa. Venire al Real è stata una tua decisione. Cristiano per te il calcio è una benedizione. Benvenuto allo stadio Santiago Bernabeu, benvenuto al Real Madrid".
IL PASSATO — Il portoghese non ha dimenticato i sei anni passati al Mannchester United ("Devo ringraziare i tifosi così come la società e Ferguson. Lì ho lasciato tanti amici") ricordando comunque che "giocare al Real Madrid era il mio sogno. Manchester mi mancherà - ha spiegato - ma la vita è questa e questa è la mia nuova casa". Ronaldo ha confessato che avrebbe preferito il numero 7 ma "va bene anche il 9 visto che non sono i numeri ma io a giocare", così come può giocare avanzato nonostante "preferisca il ruolo di ala". Poi il campione portoghese è tornato a parlare della spettacolare presentazione al Bernabeu davanti a oltre 80 mila spettatori: "È stato impressionante. Se dormirò questa notte? Sì, dormirò molto perchè sono molto stanco". All'ingresso sul terreno di gioco "ho pensato alla mia famiglia - ha continuato -. Adesso voglio iniziare al più presto perchè voglio far vedere cosa so fare". Dopo aver affermato senza mezzi termini che "questo Real può vincere la Champions League", il portoghese non ha abbandonato la sua proverbiale spavalderia quando si è parlato del costo del suo cartellino: "Sono il giocatore più caro della storia del calcio? Sono fiero di esserlo - ha risposto -. Credo che il Real abbai fatto bene ad acquistarmi e lo dimostrerò"
COME MARADONA — È il galattico più giovane (24 anni) mai comprato da Florentino Perez. Il presidente dei sogni dei madridisti stavolta però potrebbe aver sfruttato il lavoro del "dimesso" Calderon, che pare fosse già arrivato ad un accordo la scorsa estate per l'attuale trasferimento. A Madrid è Ronaldo-mania, oggi alle 13, ossia 8 ore prima dell'inizio della presentazione ai tifosi, erano già in cinquemila fuori dal Santiago Bernabeu. Come Maradona a Napoli, così Cristiano Ronaldo a Madrid. Prima vittoria sul compagno di squadra Kakà, fermatosi a 55mila (alcuni rappresentanti della sua Chiesa dovrebbero fare volantinaggio fuori dallo stadio, esaltando la statura morale dell'ex rossonero) . Al terzo posto, fra le presentazioni più "affollate", quella di Ronaldinho al Milan della scorsa estate: altri tempi, rispetto alla contestazione attuale.
la giornata — Ronaldo è atterrato a Madrid alle 12.50 all'aeroporto privato di Torrejon, con maglietta della Nike e giubbotto di pelle rossa. E' arrivato in buona compagnia, con lui tutto il clan: madre, fratelli, amici e persino cuoco personale. E' stato portato dalla società, con un corteo quasi presidenziale, alla clinica La Moraleja de Sanchinarro, dove ha passato le visite mediche: tutto a posto. Poi trasferimento al Bernanbeu, per interviste con gli organi ufficiali del club, pranzo (15.45, orario spagnolo). Il portoghese avrà la maglia numero 9 (anche se pareva aver indicato la 17 di Van Nistelrooy come possibile alternativa al 7, tabù perché di Raul). Una serata pazzesca. Finiti i fuochi artificiali, si cominceranno a vendere magliette. Per il campo c'è tempo, oggi è il giorno del marketing.
Fonte: gazzetta dello sport
0 commenti
Posta un commento