CATANIA, 8 febbraio 2009 - La Juventus vince a Catania e si riprende il secondo posto. Il successo, che interrompe la serie di tre 1-1 negli scontri diretti di campionato, arriva nel recupero, e porta la firma inedita di Poulsen, entrato nel finale al posto di Tiago. Mossa che sembrava mirata a difendere il pari per una Juve in 10 uomini dal 12', e che invece si è rivelata decisiva in chiave offensiva.
La Juventus ha ritrovato questa settimana carattere e fortuna. Con cui ha ottenuto i successi su Napoli e Catania. Per Ranieri le altre note positive sono il rientro di Camoranesi, in campo per 50', e la prestazione favolosa di Buffon, valore aggiunto ritrovato che ha punito oltre i propri demeriti un Catania che non avrebbe firmato per un pari. Trovato con Morimoto ad avvio di ripresa, a riequilibrare il vantaggio iniziale di Iaquinta, poi cacciato da Morganti per doppia ammonizione: due gialli in 2'. I bianconeri hanno dimostrato anche una buona condizione atletica crescendo alla distanza come già in coppa Italia. Meno bene il gioco. Ma gli episodi hanno fatto la differenza. Il Catania si consola con una classifica che resta rassicurante.
AVVIO CATANIA - Zenga modella il suo Catania a immagine e somiglianza della Juve: dunque 4-4-2. Potenza debutta in rossazzurro. Ranieri rilancia Camoranesi e Tiago, reduci da lunghi infortuni. In avanti affianca Iaquinta ad Amauri. Il Catania parte meglio. Stovini va subito vicino al vantaggio con una zampata di destro sottomisura. Poi Morimoto solo davanti al portiere si fa ipnotizzare da uno strepitoso Buffon in uscita.
IAQUINTA FA E DISFA - L'attaccante all'11' segna di testa a centroarea, su traversone calibrato dalla destra di Camoranesi. Sesto gol stagionale per l'ex Udinese, convocato da Lippi per il Brasile. Poi Iaquinta si becca due cartellini gialli in altrettanti minuti. E finisce in anticipo sotto la doccia. Sanzionato prima per essersi tolto la maglia dopo il gol, poi per un fallo (che sembrava veniale) a metà campo.
BUFFON VOLA ALTO - La Juve stenta. Con umiltà si chiude nel suo guscio, e abbassa il ritmo. Ma il Catania fa subito vicino all'1-1: super parata di Buffon sul colpo di testa ravvicinato di Potenza. Zenga perde per infortunio Capuano, dentro Martinez. E Catania a trazione anteriore, con Tedesco che arretra sulla fascia, facendo il terzino. La Juve però tiene, confidando nel lavoro infaticabile di un prezioso Amauri, maestro nel difendere la palla dopo e di svariare su tutto il fronte d'attaco. Proprio Amauri devia alta una punizione violenta di Nedved. Un lampo isolato. Ma Juve comunque vicina al 2-0. Poi nel recupero Ranieri ringrazia ancora Buffon, di nuovo favoloso, stavolta a fermare Martinez. All'intervallo è 0-1. Risultato davvero severo per Mascara e compagni.
PARI MORIMOTO - Zenga ridesegna i suoi con il 3-4-3. E a inizio ripresa arriva immediato il pareggio di Morimoto, a segno dopo una corta respinta di Buffon su Mascara, che di testa, lui che non è un gigante, anticipa Grygera. Il 20enne giapponese segna il terzo gol del suo campionato.
TRAVERSA BAIOCCO - Il Catania insiste. E colpisce, sullo slancio, un incrocio dei pali con Baiocco, in deviazione acrobatica, su angolo dalla destra. La Juve mette fuori la testa dal guscio, ma non punge. Raneri non opera cambi. Resta con il 4-4-1. Il Catania reclama invano un rigore per un mani di Marchionni. E nel finale spinge ancora forte. Senza successo. Ranieri inserisce Poulsen per Tiago. Amauri, encomiabile per impegno e rassicurante come condizione atletica, prova un pallonetto in contropiede, Bizzarri alza sopra la traversa.
IL POULSEN CHE NON TI ASPETTI - Il pari sembra ormai definito, ma in pieno recupero, sugli sviluppi di un angolo e soprattutto di uno svarione di Terlizzi, il danese segna da centravanti facendosi trovare al posto giusto al momento giusto. La Juve vince. E riacciuffa il vagone di coda del treno scudetto.
Fonte: Gazzetta dello Sport
0 commenti
Posta un commento