ROMA, 15 dicembre - «Non avevamo pensato che ci si potesse togliere anche i pantaloncini. Per analogia, essendo i pantaloncini un indumento di gioco, si potrebbe considerare un gesto punibile. Forse si penserà in futuro ad ampliare la casistica degli indumenti che non ci si può levare in campo». Lo ha detto il designatore arbitrale Pierluigi Collina rispondendo ai detenuti del carcere di Massa, dove oggi ha partecipato a una conferenza, che gli chiedevano un'opinione sul calciatore della Roma Mirko Vucinic, spogliatosi dei pantaloncini dopo il gol segnato ieri contro il Cagliari.
ESULTANZE PROIBITE - Collina ha esordito spiegando di non poter entrare nel merito del gesto di Vucinic: «Non posso dare pareri perchè deve ancora decidere il giudice sportivo. In generale, però, viene punito il gesto dello spogliarsi in campo», ha detto ancora l'ex arbitro. «Ricordo - ha aggiunto Collina - che il discorso sull'esultanza è molto particolare e ha subito diverse tappe: inizialmente gli arbitri erano tenuti ad ammonire chi si toglieva la maglietta. Poi nel 2006, dopo l'episodio di quel giocatore che indossò la maschera dell'uomo ragno dopo un suo gol, fu aggiunta nel regolamento l'ammonizione per chi andava a coprirsi il viso».
CAMPANA - Sergio Campana, confermato oggi alla guida dell'Aic (di cui è presidente da 40 anni), ha detto basta con gli spogliarelli in campo. «Non capisco e non giustifico che un giocatore si tolga la maglia dopo un gol - ha detto il capo dell'Associazione calciatori - vorrei proprio vedere i giocatori esultare senza spogliarsi. Devono esultare in un altro modo, non levandosi la maglia e ancor meno i pantaloncini. È un'usanza moderna che proprio non capisco».
Fonte: Corriere dello Sport
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