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MILANO, 29 dicembre 2008 - La Liga si inchina davanti alla vena ispirata di Samuel Eto’o, la Premier applaude il ritorno ai vertici di Nicolas Anelka, la Bundesliga ammira la favola del bomber Ibisevic, la Serie A attende l’esito della sfida tra i suoi migliori uomini gol (Giardino, Milito, di Vaio),appaiati a 12 reti. Ma il miglior cannoniere d’Europa, alla sosta invernale, si nasconde nel campionato austriaco: è Marc Janko, centravanti del Red Bull Salisburgo, un gigante di 25 anni e 196 cm che, con 30 gol nelle ultime 21 partite, si piazza davanti a tutti nella classifica dei realizzatori. Lavoro duro, stato di grazia, ma soprattutto completezza: questo il mix di ingredienti capaci di portare “l’attaccante perfetto” (come è stato ribattezzato in patria) a gonfiare la rete ogni 54 minuti, sfruttando tutte le armi del suo ampio repertorio, dal colpo di testa ai tiri potenti di destro e di sinistro.

DESTINO - Gigante dai piedi buoni, uomo d’area pronto a sparire per lunghi tratti di gara per poi colpire al primo pallone, Janko esplode nell’ultima stagione dopo anni trascorsi tra anonimato e guai fisici. I geni, in realtà, gli danno una mano all’inizio, preziosa eredità della madre Eva (vincitrice della medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici del 1968 nel lancio del giavellotto) e del padre Herbert (più volte primatista nazionale di salto in alto). Ma, nonostante la predisposizione, nel 2003 Marc si trova ancora a sgambettare nelle leghe dilettantistiche. Solo la stagione successiva, a 21 anni, il salto tra i professionisti nella modesta squadra dell’Admira Wacker, prima del passaggio, nel 2005, tra le fila del Red Bull Salisburgo che ne acquista il cartellino. I continui infortuni muscolari rallentano l’ascesa ma, alla prima occasione senza problemi seri, eccolo stupire con una marcia da record.

MOSTRI SACRI - Con una media realizzativa così, in Austria, Janko non ha potuto evitare il paragone con Hans Krankl, l’uomo che segnò 41 gol in un campionato (stagione ’77-78), consegnando agli annali una cifra mai più eguagliata. Krankl, dal canto suo, ha già la dato la benedizione: “Considero Marc capace di tutto, anzi potrebbe imporsi anche in un grande club come il Bayern Monaco. Per me, è più forte di Luca Toni”. E a unirsi al coro degli entusiasti anche l’indimenticabile Toni Polster (ex, tra le altre, di Austria Vienna, Siviglia, Torino e Colonia), l’ultimo austriaco in grado di aggiudicarsi la Scarpa d’oro con 39 centri nel 1986-87: “Credo che possa eguagliarmi senza difficoltà, glielo auguro di cuore. E’ un giocatore che mi ha davvero impressionato”. Dichiarazioni che non sono frutto di pura convenienza: l’anno scorso, infatti, Cristiano Ronaldo riuscì a vincere il trofeo con 31 reti, una sola in più di quelle attualmente segnate da Janko. A complicare il sogno, però, resta il coefficiente di difficoltà del campionato austriaco, inferiore a quello delle altre grandi leghe europee (1,5 contro 2). Segnare nella città di Mozart, insomma, è più facile e per questo Janko avrebbe già deciso di fare il grande salto nel calcio estero.

QUALE FUTURO ? - Le ambizioni del 25enne sono chiare: “Voglio giocare nella Premier League perché in Inghilterra il calcio è più fisico”. Tottenham, Middlesbrough e Blackburn Rovers hanno già annotato il suo nome sul taccuino, anche se la lista degli interessati potrebbe allargarsi ad altri Paesi. Si vocifera, infatti, che l’Ajax abbia già pronta un’offerta di 10 milioni di euro per schierarlo come sostituto del madridista Klaas Jan Huntelaar. A ottobre, si pensava addirittura al suo trasferimento durante il mercato invernale, ma le eventuali trattative verranno concluse solo a giugno. Ora, la priorità di Marc è quella di riprendere a febbraio la sua marcia inarrestabile, nella speranza che la sosta non abbia interrotto il magic moment. Con tanti saluti a Eto’o, Anelka e compagni.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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