NAPOLI, 23 novembre 2008 - Incredibile finale al San Paolo. Il Cagliari conquista un pareggio insperato (2-2) grazie a Daniele Conti, servito da Jeda all'ultimo minuto di recupero. Poco prima Lavezzi aveva firmato il gol del vantaggio con una punizione degna del grande Diego. E' la prima partita interna senza vittoria per Reja in questa stagione.
TALENTO E MENTALITA' - Una sgasata sulla pista di casa. Poi avanti a bassa velocità, fino a quando il Cagliari non assesta la sberla del (meritato) pareggio. Il talento del Napoli può essere straripante, ma viene annacquato in certe situazioni, frutto dell'età giovane dei pezzi migliori. Quando Hamsik e Lavezzi pestano sul pedale del gas ci sono pochi avversari capaci di resistere (del livello del Milan, per esempio). Così il Cagliari va subito sotto: al 9' Mannini mette la freccia a sinistra e serve un pallone che arriva pulito sul piatto dello slovacco. I giovani d'oro del San Paolo iniziano a sentirsi troppo sicuri? Sono dolori. Cioè gol degli altri.
CORAGGIO - Colpiti al cuore, gli azzurri tornano padroni del campo ma l'1-1 matura all'11' del secondo tempo e la frenesia prende il sopravvento in fase d'attacco. Allegri poi non sbaglia una mossa, organizzando la protezione del fortino in modo coerente, senza cambiare l'impostazione iniziale a due punte più il trequartista (prima Cossu, poi Lazzari). Reja, 100 panchine in serie A, mette dentro Bogliacino e Russotto nella speranza di ottenere la decima vittoria casalinga della stagione.
POCHO - L'elemento che risolve partite così tirate è a disposizione di Reja in quantità nettamente superiori rispetto ad Allegri. Chi ha Lavezzi può sperare in un'invenzione fino all'ultimo secondo. E la punizione del Pocho, al netto delle responsabilità di Marchetti, illude un ambiente che già pregustava il secondo posto temporaneo alle spalle dell'Inter, prossimo ostacolo da affrontare in trasferta.
JEDA-CONTI - Un altro calo di concentrazione, per di più su una rimessa laterale, costa carissimo al Napoli. Jeda salta in slalom mezza difesa e apre la porta a Conti, che porta il dito davanti al naso, ammutolendo di fatto lo stadio napoletano.
MARCHETTI - Tra le note della partita anche le parate di Marchetti, perfetto fino alla punizione del k.o. E l'errore di Maggio a metà ripresa: un colpo di testa in posizione favorevolissima che avrebbe potuto cambiare il destino del pomeriggio napoletano, così come il gol annullato a Russotto per fuorigioco di Lavezzi. Ma dalle parti di Fuorigrotta, si sa, i fuochi d'artificio sono parte integrante dello spettacolo.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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