ROMA, 21 novembre - Appuntamento a Johannesburg. Dove domani alle 16 italiane ci sarà il sorteggio della Confederations Cup. Con l'Italia campione del mondo protagonista insieme al Sudafrica, paese organizzatore anche dei prossimi Mondiali, e a Brasile (campione del Sudamerica), Egitto (campione d'Africa), Iraq (campione d'Asia), Nuova Zelanda (campione d'Oceania), Spagna (campione d'Europa) e Stati Uniti (campioni del Centro-Nordamerica). Un piccolo Mondiale (con 12 milioni di euro di montepremi), che si giocherà dal 14 al 28 giugno del 2009. Per l'Italia si tratta della prima partecipazione. Il sorteggio dividerà le squadre in due gironi da quattro, con le prime due qualificate alle semifinali. Il Sudafrica è già sicuro di finire nel gruppo A, di conseguenza l'Egitto verrà inserito nel B non potendo incontrarsi nella prima fase squadre dello stesso continente. L'Italia, pertanto, capiterà in un girone diverso da quello della Spagna.
LA SODDISFAZIONE - Dal 2006 al 2009. Sempre giugno è. Su una retta tesa nel tempo, tra il Mondiale e la Confederations Cup. Da Lippi a Lippi, e tutto quel che c'è in mezzo conta per le statistiche o poco più. L'Italia andrà in Sudafrica da campione del mondo, una specie di sopralluogo in attesa del grande evento. Il ct intanto ha chiuso il 2008 con il record da imbattibile: 31 gare senza sconfitte, a cavallo della doppia gestione. E i lavori in corso su una squadra da ringiovanire almeno un po'. Lippi se l'è guadagnata sul campo la Confederations Cup, un altro piccolo "primato" della sua carriera. Vale di più partecipare da tecnico campione del mondo. Lui lo sa e parla chiaro come al solito: «Certamente c'è grande soddisfazione - ha detto all'agenzia Dire - soprattutto per la crescita di convinzione nei propri mezzi che la squadra ha acquisito in questo primo periodo di lavoro. Abbiamo ottenuto risultati interessanti, in funzione di ciò che è emerso sotto il profilo del risultato sul campo, della prestazione del collettivo e dei singoli. Questo è il denominatore comune sotto il quale valutiamo la qualità del nostro lavoro. Superare il record di gare positive di Vittorio Pozzo, un personaggio storico del calcio italiano, è senza dubbio motivo di soddisfazione personale. Ma è un traguardo che abbiamo raggiunto insieme alla squadra, nel rispetto di due obiettivi ben precisi: la qualificazione alla Coppa del Mondo 2010 e la crescita del gruppo».
LA COMPETIZIONE - Questa sorta di Coppa Intercontinentale per nazionali ha lo stesso valore di un Mondiale, o viene vissuta come un evento minore, magari utile a sperimentare in vista dei Mondiali del 2010?: «Non è certamente allo stesso livello di importanza del Mondiale, ma è una competizione dai grandi contenuti tecnici, che sarà fondamentale anche per avere un approccio corretto a una Coppa del Mondo che presenterà delle novità anche sotto il profilo logistico. L'affronteremo con la consueta determinazione, nel rispetto delle nostre prerogative e di un lotto di avversarie di primissimo piano, con la consapevolezza di compiere un ulteriore passaggio in vista della qualificazione che rimane, lo ripeto, uno dei nostri due principali obiettivi».
ITALIA MISTA - Visti i tanti esperimenti la domanda è: che Italia sarà? Punterà subito sulle certezze, magari ricorrendo ai "grandi vecchi" azzurri, oppure sfrutterà l'occasione per testare l'affidabilità della "giovine Italia"?: «Sarà un'Italia mista per così dire, con giovani nuovi e giocatori più esperti, in linea con il progetto di costruire un gruppo di 30 giocatori che possano assicurare alla Nazionale qualità, identità e continuità sul piano del gioco e del collettivo». Chiaramente le avversarie principali sono la Spagna e il Brasile. Che tipo di difficoltà si aspetta di trovare in campo? Che atteggiamento avranno le altre pretendenti al titolo?: «Stiamo parlando dell'elite del calcio mondiale, di squadre che vorranno dimostrare sul campo la propria qualità e riaffermare la loro tradizione. Non credo che la Confederations Cup sarà un semplice test di collaudo per il Mondiale, ma una occasione per tutte le partecipanti di fare un punto della situazione di alto livello tecnico contro alcune tra le probabili concorrenti, a 12 mesi di distanza dall'appuntamento principale. Ritengo sarà un torneo di grande interesse sotto tutti gli aspetti, gli stimoli non mancheranno affatto».
IN VISTA DEI MONDIALI - Per il Sudafrica la Confederations è un aperitivo per il Mondiale. È un paese turbolento dal punto di vista sociale, che cosa spera di non dover affrontare?: «Sono sicuro che il Comitato organizzatore sudafricano garantirà ordine e sicurezza non solo per le delegazioni, ma anche per tutti i tifosi che verranno negli stadi per assistere a un grande spettacolo di sport. Il Sudafrica sta attraversando una fase delicata della sua storia, che va analizzata e compresa nelle sue corrette dimensioni di fenomeno sociale. Ritengo però che proprio attraverso l'organizzazione di un grande evento sportivo come la Coppa del mondo il mondo dello sport possa fornire al popolo sudafricano un'opportunità tangibile sulle potenzialità incredibili di cui dispone. Il mondo cambia non solo attraverso l'elezione di un presidente nero alla Casa bianca, ma anche attraverso la piena riuscita della prima Coppa del Mondo nel continente africano».
Fonte: Corriere dello Sport
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