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Juventus- Diego

Venerdì 25/05/2010

La Juve pareggia 0-0 con l’Ajax e si qualifica per gli ottavi di finale di Europa League. Ora incontrerà il Fulham allenato da Hodgson, gara d’andata l’11 marzo, ancora a Torino.

Tante sono le buone notizie per la Vecchia Signora:  prima di tutto viene scongiurato il recente precedente di coppa contro il Bayern Monaco, quando ai bianconeri, sarebbe bastato il pareggio per proseguire in Champions League - si erano fatti spaventare davanti ai loro tifosi. Era stato un colpo così violento, che per riprendersi la Juve aveva poi dovuto cambiare allenatore. Con Zaccheroni sono arrivate tre vittorie e tre pari: e questo è il primo turno ad eliminazione diretta superato in Europa dalla Vecchia Signora dopo Calciopoli (preliminari di Champions esculsi). Le buone nuove non finiscono qui: quella di stasera è la prima partita della Juve, dopo 15 di fila, senza subire gol, la prima con Zac in panchina. Infine, Diego ha giocato come ci si aspetta da lui: da valore aggiunto, ed è uscito invocato dai tifosi dopo un’ottima partita, senza però degnare di uno sguardo Zaccheroni, che lo ha tolto a un quarto d’ora dalla fine. Certo, non è andato tutto bene: è mancato il gol vittoria, ma soprattutto è mancato in avanti Amauri, costretto a lasciare il campo infortunato dopo 15’. Il suo sostituto, il rientrante Trezeguet, è sembrato ancora lontano dal miglior ritmo partita. Per il brasiliano si tratta di un fastidio dietro a un gluteo, nella migliore delle ipotesi si tratta di sciatalgia altrimenti potrebbe esserci un problema muscolare.

GOL SFIORATI — La Juve all’Europa League ci tiene, l’Europa, anche quella di rimpiazzo, non si snobba: niente turn over, allora, Zaccheroni manda in campo miglior formazione possibile, e pazienza se domenica sera lo aspetta la gara chiave di campionato con il Palermo. La Juve gioca bene, dominando il primo tempo, in cui ha il solo demerito di non trovare il gol. Non che non ci vada vicina: ogni calcio piazzato diventa un’occasione da rete. Sissoko colpisce un palo di testa, poi le contraeree Chiellini e Legrottaglie, sempre con inzuccate in mischia, costringono i lancieri a due salvataggi consecutivi sulla linea di porta. La Juve gioca bene, meno timida del solito: i recenti risultati positivi le hanno dato fiducia. Diego svaria a tutto campo, e ha il tasto dell’interruttore fisso sull’on: fa divertire. Eppoi la Juve spinge forte a sinistra: Sissoko è in progresso, De Ceglie spesso in progressione. E Del Piero si allarga per creare la superiorità numerica dalle parti di Van der Wiel, un pezzo pregiato di mercato più bravo però a spingere che a contenere. Gli unici brividi per la Juve portano la firma di Manninger, che avrebbe fatto volentieri a meno di mettersi in mostra così. Il portiere austriaco, che dovrà sostituire per un mese l’infortunato Buffon, manca due uscite comode: sulla seconda lo sciagurato Vertonghen spara alto in mischia e spreca. Sarebbe stata una beffa. Una buona Juve chiude dunque i primi 45’ sullo 0-0, un risultato che non rende giustizia alla cifra di gioco messa in mostra dai bianconeri. L’unica nota negativa è data dall’uscita per infortunio di Amauri. L’Ajax da trasferta è sembrato infatti spaesato senza la presenza, là davanti, di Suarez, il suo attaccante più creativo, fermato da una squalifica.

ANDAMENTO LENTO — Quello della ripresa. Nella quale il ritmo cala. L’Ajax prova almeno a fare la mossa, di rientro dagli spogliatoi: è più propositivo e manovriero, ma ancora mai incisivo. La Juve ora gestisce forze e risultato, che in campionato c’è la prossima Champions, quella del 2010-2011, da conquistare. Ma intanto il primo obiettivo immediato è in tasca: la Juve avanza in coppa senza brividi, se non quelli di una serata fredda a Torino.

Fonte: gazzetta.it

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